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Goretta Traverso al Martedì del CAI

“Una vita tra le montagne” ai Martedì del CAI di Vicenza.
Un ricordo di Renato Casarotto
11 dicembre 2012 - ore 21 Auditorium Istituto Rossi

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Ventisei anni sono passati da quando Renato Casarotto, uno dei migliori alpinisti di ogni tempo, chiudeva la propria grande avventura umana e alpinistica sul ghiacciaio del K2. Nonostante il tempo, nel suo incedere, “macini” e sbiadisca inesorabilmente i ricordi, la vicenda umana, la storia, le salite e la visione che dell’alpinismo aveva Renato sono ancora qui fra noi, più vivi che mai nell’animo e nella mente di quanti hanno saputo cogliere ed apprezzarne il messaggio etico e il lascito di questo grande uomo e alpinista. Renato Casarotto è stato in tutto e per tutto un nobile figlio di Vicenza e dei valori di cui è permeata la cultura di questa terra a cui è sempre stato particolarmente legato, valori che attraverso la capacità di ideazione, la determinazione e la forza di volontà che caratterizzano le persone che ne sono portatrici, aiutano l’individuo a dare risposte efficaci nelle avversità e a trovare lealmente nuove strade per dare corso ai propri obiettivi, ai propri sogni. E così è stato l’alpinismo di Renato, un concentrato di determinazione, razionalità e impegno, abbinati al desiderio della scoperta e della conoscenza di un mondo fatto di rocce e di ghiaccio, di pareti, di profondi silenzi e di solitudine. Renato ha dato forma e sostanza ai propri sogni, li ha inseguiti, li ha realizzati affrontando le inevitabili sofferenze che il loro raggiungimento richiedeva. La sua non è mai stata una “spettacolarizzazione” dell’alpinismo, anzi, Renato rifuggiva da tutto questo. Semplicemente egli viveva la salita e l’avventura che ne conseguiva in tutte le sue componenti, accettandole e mettendosi in gioco, lealmente, senza mai barare, ma sempre a viso aperto, accettando le mille difficoltà che “naturalmente” la natura gli opponeva. La sua non era una lotta contro la montagna, ma bensì un andare in montagna per misurarsi con se stesso e i propri limiti, per ricercare in sè la forza di volontà per andare avanti e raggiungere la meta prefissata. Anche quando Renato desisteva da qualcosa, la sua non era mai una rinuncia e tantomeno una sconfitta, ma semplicemente una fase di approfondimento di un problema da risolvere, in attesa di riaffronatarlo e superarlo. Questo era il suo “crescere”, il suo “migliorare”, come uomo e come alpinista, un esempio ancora attuale, ancor più in un momento storico in cui si sente il bisogno di esempi positivi. Al di là di imprese grandiose che hanno fatto grande la storia dell’alpinismo, questo è il vero e autentico lascito morale che Renato Casarotto ci ha trasmesso attraverso le sue imprese: l’invito ad essere un po’ più uomini di ricerca, di scoperta, leali, rispettosi di se stessi e degli altri, ma determinati e coraggiosi nel raggiungimento degli obiettivi, capaci di affrontare e gestire anche i momenti di difficoltà che inevitabilmente si troveranno sulla propria strada. Renato Casarotto è stato e rimarrà per sempre un esempio di tutto questo, un nostro “Ulisse” e a lui potremo fare riferimento ogni qualvolta vorremo rivivere l’autentico spirito di avventura, di ricerca e di scoperta che hanno permeato le imprese più nobili dell’umanità. In fondo si tratta, come diceva lui “...di aprire un po’ di più gli occhi e guardarci attorno. Basta osservare, sapersi stupire, riuscire a sognare”.

Con l’uscita della nuova edizione di “Una vita tra le montagne” e dei nuovi capitoli riguardanti le salite dolomitiche più prestigiose dell’alpinista vicentino Renato Casarotto, la Sezione CAI di Vicenza ha organizzato per Martedì 11 Dicembre, alle ore 20.45, presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Industriale Rossi di Vicenza, un incontro con l’autrice Goretta Traverso Casarotto. Saranno presenti anche gli Accademici Piero Radin e Giacomo Albiero e il giornalista Roberto Mantovani. Attraverso i diari alpinistici di Renato, la moglie Goretta ha ricostruito le salite dolomitiche da lui effettuate, a volte in solitaria, altre volte con dei compagni, fra i quali spiccano sicuramente i nomi degli Accademici vicentini Giacomo Albiero e Piero Radin, senza dimenticare l’allora giovanissimo Diego Campi. Durante la serata, Giacomo e Piero commenteranno attraverso i propri ricordi le immagini delle salite e gli eventi che le hanno caratterizzate, mentre il giornalista e storico Roberto Mantovani illustrerà la visione e l’attualità dell’alpinismo presenti in Renato Casarotto.

Augusto Angriman

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