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Da sapere per le gite - note utili per andare in montagna

 NOTE UTILI PER ANDARE IN MONTAGNA

Poche esperienze possono essere gratificanti come una escursione o una ascensione in montagna. Grande è il numero di coloro che hanno vissuto tali esperienze e, nella maggior parte dei casi, ciò è avvenuto grazie alla disponibilità di qualcuno che, perlopiù per amicizia o cortesia, si è assunto gli oneri dell’organizzazione e la cura della buona riuscita. Quando tutto va per il meglio, ed è ciò che normalmente accade, la giornata trascorsa in montagna resta tra i ricordi migliori; talvolta però accade che l’escursionista o l’alpinista subiscano un infortunio ed allora, oltre alle considerazioni ricorrenti circa i pericoli connessi all’attività in montagna, prende avvio la ricerca di uno o più responsabili dell’accaduto, il che risponde certamente ad esigenze di tutela dell’incolumità delle persone, ma non può condurre all’individuazione sempre e comunque di un “colpevole”, poichè la frequentazione della Montagna è il frutto di una libera scelta cui è inscindibilmente connessa l’accettazione di un rischio.” (da: Vincenzo Torti, La responsabilità nell’accompagnamento in montagna, CAI, 1995)   

Non andate mai soli: indicate sempre la vostra mèta.

Scegliete bene i compagni per poter contare sul gruppo in caso di emergenza.

Studiate preventivamente il percorso e le eventuali vie di fuga e scegliete gite adatte alle vostre capacità. Se non siete pratici del luogo, affidatevi ad una guida.

Equipaggiatevi bene anche per brevi gite, attenendovi alle indicazioni specifiche riportate nel programma delle singole gite ed alla classificazione delle difficoltà.

Leggete i bollettini del meteo e delle valanghe prima di programmare la gita. Fate poi attenzione all’evoluzione del tempo: in montagna le condizioni cambiano in fretta.

Risparmiate le vostre forze e cercate riparo in tempo: conservate sempre un margine adeguato di energie per gli imprevisti.

Rimanete uniti nelle situazioni difficili e non lasciate mai soli i compagni in difficoltà.

Non vergognatevi di ritornare sui vostri passi e rinunciare alla mèta: la Montagna rimane sempre lì per una prossima volta.