C’era una volta il bosco

Paola Favero ospite di “Vicenza e la montagna”

A un anno da tempesta Vaia presenterà l’ultimo suo ultimo libro “C’era una volta il bosco”

E’ la serata conclusiva di “Vicenza e la montagna 2019” rassegna di letteratura e cinema di montagna giunta all’undicesima edizione e organizzata dalle cinque associazioni alpinistiche vicentine: Club Alpino Italiano, Giovane Montagna, Società Alpinisti Vicentini, NeveRoccia, MontagnaViva.

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«C'era una volta il bosco»  rappresenta l'ultima opera editoriale di Paola Favero e Sandro Carniel. Forestale, innamorata di montagna, alpinista e esperta di cambiamenti climatici la prima. Oceanografo al Consiglio Nazionale delle Ricerche e profondo conoscitore degli ambienti marini il secondo. I due autori hanno messo a disposizione le loro conoscenze e le indubbie capacità divulgative, maturate e assimilate in precedenti libri di successo, per comporre un volume dedicato al bosco, Con loro hanno collaborato vari esperti del valore di  Cesare Lasen, Anselmo Cagnati, Tommaso Anfodillo, Emanuele Lingua, Franco Bastianon, Fabio Padovan, MariaLuisa Dal Cortivo, Francesco Mezzavilla. Il volume racchiude contenuti scientifici ed emozionali di notevole attualità.

La conta dei danni provocati da tempesta ‘Vaia’ che colpì il Nord Est d’Italia tra il 28 e il 29 ottobre di un anno fa può essere riassunta in questi dati: otto/nove milioni di metri cubi di alberi abbattuti, sette volte la quantità di tronchi da sega che vengono lavorati ogni anno in Italia. Più altri cinque milioni di alberi sparsi, per un totale di quasi quindici milioni di metri cubi di legname abbattuto in poche ore.  

Non solo si fa la conta di quanto ancora è rimasto a terra dopo un anno e dei danni reali subiti dai boschi, ma anche si cerca di mettere insieme, nei limiti del possibile, i numerosi dati e  analisi scientifiche.

La “raccolta”’ degli alberi caduti procede a macchia di leopardo. Buoni risultati sono da registrare in Alto Adige, in Trentino limitatamente alla zona della Magnifica Comunità di Fiemme. Più indietro invece la regione Veneto dove in alcune zone è rimasto tutto come dodici mesi fa. In molti casi purtroppo le pendenze dove poter operare con macchine da taglio e recupero sono proibitive e l’intervento risulta impossibile; in altri casi le condizioni di strade montane non permettono l’utilizzo dei camion.

Per rendersi conto di cosa è successo un anno fa, cosa potrebbe accadere ancora e come si potrebbe consapevolmente agire anche a breve ce lo potrà descrivere Paola Favero assieme al fotografo Paolo Spigariol martedì 12 novembre 2019 ore 20,45 nella Sala Polifunzionale del Patronato Leone XIII. La Favero ci descriverà le sue analisi mentre il fotografo Spigariol mediante multivisione, presenterà una significativa serie di immagini nel "cortometraggio fotografico” dal titolo “Se i boschi, un giorno ….”.

Il libro “C’era una volta il Bosco” di Paola Favero e Sandro Carniel edito da Hoepli è suddiviso in tredici capitoli. Si naviga cosi tra boschi, biodiversità e clima.

La presentazione del volume è affidata alle parole di Don Luigi Ciotti: “Non ho le conoscenze tecniche per valutare dal punto di vista scientifico un libro come “C’era una volta il bosco”. Però amo la natura e in particolare quella delle montagne, essendo nato a Pieve di Cadore. Voglio aggiungere all’appassionata e ricca analisi di Paola Favero e Sandro Carniel alcune considerazioni. La catastrofe di cui parliamo sembra essere senza precedenti e quindi generata da un insieme di fattori connessi a un certo tipo di sviluppo, una tragica, immotivata, folle corsa suicida. Il punto di partenza è la “Laudato si’” di Papa Francesco imperniata sul fondamentale concetto di “conversione ecologica”. Significa essere o diventare consapevoli che nell’ambiente naturale noi tutti siamo custodi e non padroni del pianeta. Per procedere nella giusta direzione è necessario non dividere la sfera sociale da quella ambientale. Riconoscere inoltre la natura come soggetto di diritti e camminare insieme rinunciando ciascuno alle vanità dell’io, alla sete di potere e di possesso.”

Scrive Paola Favero: “Un mondo sta scomparendo, un altro sta iniziando. La sesta estinzione non è solo il crollo della biodiversità del pianeta e dell'equilibrio che prima esisteva tra le diverse specie che lo popolavano, ma e anche la fine di un certo modo di vivere, abitare, condividere la montagna e le sue foreste” “Oggi lo stesso valore degli alberi, il loro significato, e completamente differente... E’ il tempo della velocità e dell’omologazione, anche per gli antichi, preziosi alberi. È la fine di un'era. Non solo naturale, ma anche culturale».

Il sodalizio di “Vicenza e la montagna” vuole dare un messaggio di solidarietà  e contribuire a una  spinta totale verso un necessario e  consapevole cambiamento delle abitudini di tutti a salvaguardia del mondo.

L’appuntamento è per martedì 12 novembre 2019 ore 20,45 nella Sala Polifunzionale del Patronato Leone XIII. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.

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